La Rieducazione Neuromotoria
Indice
- Che cosa si intende con rieducazione neuromotoria?
- Qual è l'obiettivo della rieducazione neuromotoria?
- Qual è il ruolo del terapista?
- Come si svolge?
- Quali sono i benefici?
- A chi si rivolge?
Che cosa si intende con rieducazione neuromotoria?
Per rieducazione neuromotoria si intende l’insieme delle manovre più adatte all’attivazione neuromuscolare a seguito di un danno neurologico invalidante.
Qual è l’obiettivo della rieducazione neuromotoria?
L’obiettivo è di recuperare o di ricercare risposte funzionali alternative attraverso la stimolazione dei “ricettori periferici”, favorendo così il recupero dell’autonomia personale del paziente neuro-leso, quando indicato con l’ausilio di attrezzi.
Qual è il ruolo del terapista?
Il terapista, porta avanti il riapprendimento motorio di soggetti con deficit, mettendo in campo diverse tecniche di mobilizzazione passiva e attiva.
Come si svolge?
Principalmente ci si occupa di riattivare una risposta adeguata di organi di senso e migliorare la propriocezione (la capacità del sistema nervoso centrale di percepire il proprio corpo nello spazio).
Quali sono i benefici?
Le tecniche di rieducazione neuromotorie tante e diverse tra loro, hanno degli obiettivi comuni:
- Eliminare quei movimenti stereotipati e poco funzionali causati dalla patologia, che generano un movimento spontaneo e non guidato.
- Dissociare le sinergie motorie dei movimenti volontari da quelli involontari.
- Riorganizzare il movimento per renderlo più funzionale possibile.
- Finalizzare l’esercizio di rieducazione al recupero dell’autonomia nelle attività della vita quotidiana.
A chi si rivolge?
Una terapia di rieducazione neuromotoria è particolarmente indicata per ogni tipo di paziente con lesione di primo e secondo motoneurone e, in generale, per soggetti con patologie che possono interessare la corretta mobilità, come Ictus cerebrale, Morbo di Parkinson, Paraplegie e Tetraplegie.
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